REGGIO EMILIA – “E’ una notizia che mi ha sconvolto”. Il cosiddetto caso Qatar sta sconvolgendo il Parlamento europeo. Parole di indignazione arrivano dalla eurodeputata reggiana Sabrina Pignedoli del Movimento 5 Stelle.
La vicenda è quella dell’arresto per corruzione della vicepresidente dell’assemblea di Strasburgo Eva Kaili nell’inchiesta che ha coinvolto anche l’ex parlamentare europeo Antonio Panzeri: l’accusa è quella di avere percepito denaro in cambio di favori nell’ambito delle politiche tra l’Unione europea e il Paese arabo. Una vicenda che – chiediamo a Pignedoli – rischia di incidere sulla considerazione che l’opinione pubblica ha delle istituzioni europee? “Certamente la vicenda rappresenta un danno per il parlamento Europeo”.
Cosa dovrebbe fare di più il Parlamento Europeo contro la corruzione? “L’albo dei lobbysti viene compilato volontariamente, io lo faccio ad esempio. Ma non basta, occorre maggiore vigilanza su consulenze e incarichi”.
Chiediamo, infine, all’europarlamentare cosa pensi di chi svolge, sia pure in trasparenza e nella piena legalità, consulenze per Paesi che non rispettano i diritti umani: “Io mi porrei il problema, certo va detto che Renzi quando ha effettuato consulenze per l’Arabia Saudita lo ha fatto alla luce del sole”.
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