REGGIO EMILIA – Fratelli d’Italia e Forza Italia hanno già chiesto le dimissioni del numero 1 della Procura reggiana. Il Movimento 5 Stelle non arriva a tanto, ma attraverso l’eurodeputata reggiana Sabrina Pignedoli invoca la massima chiarezza.
Il caso è quello delle conversazioni via Whatsapp risalenti al 2018 tra Marco Mescolini, a quel tempo pm della Dda di Bologna, in corsa per la carica di procuratore capo della nostra città, e Luca Palamara, ex potentissimo membro del Consiglio superiore della magistratura. Lo scambio di messaggi, emerso nell’ambito dell’inchiesta di Perugia in cui Palamara è accusato di corruzione, è ora al vaglio dello stesso Csm. Al centro dell’attenzione c’è proprio la nomina di Mescolini a procuratore capo di Reggio Emilia. Nomina decisa dal plenum del Csm nella seduta del 4 luglio 2018. A quell’incarico si era arrivati dopo un confronto aspro e prolungato, con lo stesso Mescolini che aveva prevalso su Alfonso D’Avino, 62 anni, procuratore aggiunto nella più grande Procura italiana, quella di Napoli, e oggi a Parma.
Ecco in proposito le affermazioni della Pignedoli: “Non sta a me esprimere valutazioni sulle dimissioni o meno di Mescolini, quello che noi come M5S chiediamo è che si faccia chiarezza su certe affermazioni quali ‘perché le due procure emiliane rivestono una rilevanza così importante? Chi fa pressing oltre ai diretti interessati per la nomina? Perché tra tutte le procure d’Italia Mescolini deve andare proprio a Reggio? È importante per tutto’: cosa si intende con quel tutto?”.
Secondo la deputata a Strasburgo, questa vicenda non sminuisce il valore delle inchieste anti mafia condotte da Mescolini, però, afferma, “ci sono alcuni punti da chiarire, di materiale credo ce ne sia in abbondanza”. La richiesta di chiarezza sulla vicenda è contenuta in un comunicato che ha come prima firmataria Maria Edera Spadoni, vicepresidente della Camera. Il documento è sottoscritto anche dai parlamentari Davide Zanichelli, Stefania Ascari, Giulia Sarti, Davide Lanzi, Maria Laura Mantovani e della stessa Pignedoli.
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