NOVELLARA (Reggio Emilia) – Alla vigilia del giorno della memoria, Istoreco continua la posa delle pietre d’inciampo che ricordano le vittime del nazifascismo. Stamane ne sono state posate 4 a Novellara nel ricordo di Giacomo Baccarani, Guido Ghiacci, Vittorio Busana e Carlo Segrè. Proprio la figura di quest’ultimo sarà protagonista del Viaggio della Memoria di mille studenti reggiani a Berlino.
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Carlo Segrè nel 1939 aveva 73. Era ebreo. Aveva sposato una donna non ebrea e dunque, sua moglie e i 7 figli, non sarebbero stati oggetto di persecuzione razziale. Fino a quando però lui sarebbe stato in vita , tutta la sua famiglia avrebbe corso il rischio di privazioni, angherie, ingiustizie e soprusi. Fu così che prese la decisione di avvelenarsi nella sua casa di Novellara lasciando una lettera al figlio Mino. Per dare libertà e sicurezza ai suoi figli, si tolse di mezzo. Un sacrificio straordinario che oggi è stato ricordato con la posa di una pietra d’inciampo davanti all’abitazione di Piazza Mazzini. E li era presente il nipote di Carlo, Fabrizio: “Una emozione fortissima. Questa casa per me rappresenta tanti ricordi di infanzia. Di nonno Carlo ho sempre avuto i racconti di mio padre. Mi ha sempre impressionato al generosità e la lucidità con cui questo grande uomo scelse la morte per salvare i suoi figli”.
Fabrizio Segrè è stato invitato da Istoreco a partecipare in febbraio al viaggio della memoria con 1000 studenti delle scuole superiori reggiane che raggiungeranno Berlino. La figura di sua nonno, un novellarese che credeva nella pace, nella convivenza e nell’impegno civile, rappresenterà un punto forte delle riflessioni di quest’anno. “Un messaggio di grande forza, che occorre per preservare la memoria in un momento difficile in cui i testimoni diretti stanno scomparendo per ragioni anagrafiche. E’ il più grande museo diffuso d’Europa”.
Altre tre pietre sono state posate nel ricordo di Giacomo Baccarani, Guido Ghiacci e Vittorio Busana: tre soldati che si rifiutarono di combattere per ideali sbagliati.
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