REGGIO EMILIA – La persona che è diventata, raccontata all’età di 70 anni. C’è il percorso di Piergiorgio Paterlini dentro “Confiteor”, titolo scelto anche come legame al ruolo rilevante giocato dal rapporto con Dio. L’autore aveva 11 anni quando è entrato in seminario, lasciando la casa nella sperduta pianura in cui fino ad allora era cresciuto.
Il paesaggio rurale che collima con quello culturale vissuto nell’infanzia consente a Paterlini di affermare di avere vissuto nove vite in tre secoli, dalla civiltà contadina dell’Ottocento a quella più aperta del XXI secolo. Nelle pagine di Confiteor, suo ultimo libro presentato nello studio di Decoder, amicizie e incontri che hanno segnato una vita a partire da quello con Ignazio Silone. Un lunga lista di personaggi che comprende Gianni Motta, Fabrizio De André, Luciano Ligabue e Luigi Pintor.
Giornalista per il Manifesto e fondatore, con Michele Serra e Andrea Aloi, del settimanale satirico Cuore. L’autore dell’intramontabile best seller “Ragazzi che amano ragazzi”, e di biografie scritte a quattro mani, l’ultima con Giorgio Parisi, stavolta parla di sé senza però voler scrivere per forza un’autobiografia.
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