REGGIO EMILIA – La nostra città, nel 2030, sarà “la città dei 15 minuti”, una città in cui sarà possibile trovare a un massimo di 800 metri a piedi quello che occorre per la vita quotidiana.
Un obiettivo che l’amministrazione comunale definisce “prossimità funzionale” nel Pug. Il Piano Urbanistico Generale è stato presentato in diretta streaming dal sindaco Luca Vecchi e dall’assessore all’Urbanistica e vicesindaco Alex Pratissoli: cittadini e imprese hanno tempo per presentare le proprie osservazioni fino al 27 dicembre. La definitiva approvazione è prevista per l’autunno 2022.
La mobilità sostenibile è uno dei filoni principali dell’agenda del futuro di Reggio Emilia e in questo filone è compresa l’idea della città dei 15 minuti: adesso solo il 62% dei cittadini del comune capoluogo vive questa prossimità funzionale. Il progetto è di arrivare al 75% nel corso dei prossimi 10 anni, principalmente investendo sull’accessibilità ai servizi di quartiere e sul commercio di vicinato.
Sempre per quanto riguarda la sostenibilità, al consumo di suolo, passato dal 17 al 20% dal 2001 al 2011, il piano contrappone la rigenerazione urbana. C’è da dire che la produzione edilizia dell’inizio del XXI secolo è stata quasi completamente assorbita: gli alloggi sfitti sono meno del 4% delle unità immobiliari. “La riduzione del 55% delle emissioni di CO2 al 2030 e il raggiungimento della neutralità climatica entro il 2050 sono necessità ma anche opportunità”, ha detto Pratissoli.
L’obiettivo della rigenerazione legato al diritto alla casa si dovrà necessariamente tradurre con l’incremento dell’offerta residenziale pubblica attraverso le opportunità del Piano nazionale di ripresa e resilienza. “Una Reggio più europea, più aperta ma allo stesso tempo attenta alla prossimità – ha detto il sindaco Vecchi – ci stiamo attrezzando per le risorse del Pnrr, arriveranno almeno 100 milioni nei prossimi anni”.
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