REGGIO EMILIA – Il futuro del trasporto pubblico su gomma in Emilia Romagna resta una pagina ancora tutta da scrivere, ma intanto dopo le tensioni degli ultimi mesi è ripartito il confronto tra Seta e i soci pubblici, che dopo i tagli alle corse del 2024 a causa della carenza di autisti, avevano alzato la voce. La holding regionale, auspicata dallo stesso presidente De Pascale, con la sola eccezione di Parma, è ancora lontana e allora si lavora per un piano di rilancio dei servizi che possa portare Seta “a tornare ai livelli del 2023”. E’ l’obiettivo concordato da sindaci e presidenti di Provincia di Modena, Reggio Emilia e Piacenza, con i vertici dell’azienda di trasporti cui hanno chiesto anche di “ripristinare serene relazioni sindacali con i lavoratori”.
Tema complesso per il quale servirebbero risorse aggiuntive dal fondo nazionale dei trasporti, che al momento il Governo non sembra intenzionato a mettere, ma superare il doppio regime contrattuale per gli assunti prima o dopo il 2012, è un traguardo da centrare al più presto. Lo stesso dicasi per la necessità di riequilibrare i corrispettivi chilometrici per provincia e per la rimodulazione dei turni di lavoro che finiscono per incidere sulla qualità della vita degli autisti, già penalizzati da un contratto nazionale che non vede aumenti dello stipendio in linea con il costo della vita.
Il piano di rilancio presentato da Seta agli amministratori locali va fino al 2026 quando scadrà il contratto di servizio e prevede l‘acquisto di 210 autobus nuovi e il ripristino delle corse tagliate nel 2024 entro il prossimo settembre. Possibilità data dall’entrata in servizio di un centinaio di nuovi autisti, attualmente in formazione all’Academy. Sarà anche estesa la videosorveglianza a tutti gli autobus, oggi a Reggio siamo al 90%, e migliorato il sistema di geolocalizzazione dei mezzi, per rendere più efficace l’informazione in tempo reale agli utenti su sito e App.
“Il Piano di rilancio – sottolineano in una dichiarazione congiunta Alberto Cirelli e Riccardo Roat, presidente e Ad di Seta – punta a migliorare la regolarità del servizio e a garantire un miglior presidio dei territori”. Resta il nodo delle risorse necessarie per finanziarlo che solo in parte sono già nella disponibilità di Seta.
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