REGGIO EMILIA – Entra nel vivo il piano dell’Ausl reggiana per ridurre le liste di attesa, anche grazie ai 10 milioni di risorse aggiuntive messe a disposizione dalla Regione e di cui avevamo dato notizia nel telegiornale di martedì scorso. Oggi la presentazione ai sindacati, ma resta il problema della carenza di personale.
Offerta complessiva aumentata del 20% sulla produzione erogata nel 2023, con un incremento ancora maggiore per le prime visite, le visite di controllo e le ecografie; a cui si aggiungono quattro misure organizzative da mettere in campo subito: agende sempre aperte con disponibilità di 24 mesi; presa in carico dell’assistito da parte della struttura dello specialista che effettua la prima prestazione; preliste da attivare in caso di esami non prenotabili e incremento dell’appropriatezza coinvolgendo anche i medici di base.
Il piano straordinario per combattere le liste d’attesa, messo in campo dall’Ausl, rappresenta una risposta forte al bisogno di sanità e alle difficoltà incontrate dai cittadini dal Covid in poi. Un piano possibile grazie all’incremento delle risorse stanziate dalla Regione e che l’Azienda ha presentato oggi ai sindacati.
Resta un problema irrisolto e di difficile soluzione, nonostante le maggiori risorse disponibili, la carenza di personale. Secondo i dati dei sindacati tra Oss, infermieri, tecnici e medici all’Ausl di Reggio Emilia ci sarebbe bisogno di almeno 300 professionisti in più. Figure che al momento sembrano introvabili e che preferiscono accettare proposte all’estero o lavorare a gettone. Dal sindacato arriva un grido d’allarme, anche in vista del turnover per le ferie estive e la proposta, già applicata in Lombardia e Veneto, di aumentare la remunerazione delle ore di straordinario lavorate a 50 euro. Solo così il piano per abbattere le liste d’attesa potrà essere messo davvero in campo.
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