REGGIO EMILIA – Restano in carcere i due giovani, il 18enne di Castellarano e il 21enne di Sassuolo, accusati del pestaggio avvenuto fuori dalla discoteca Rockville di Roteglia la notte tra l’8 e il 9 ottobre scorsi. Da mercoledì, giorno del loro arresto, si trovano alla casa circondariale della Pulce, dove questa mattina sono stati sentiti dal giudice per le indagini preliminari, in sede di l’interrogatorio di garanzia. Tg Reggio ha intervistato l’avvocato che difende i due indagati, Roberto Ghini, che dice: “Il reato di tentato omicidio aggravato è eccessivo rispetto ai fatti. Sono certo che il carcere non sia il luogo dove sbattere un 18enne o un 21enne, oltretutto persone che non hanno un passato di carcerazione o cose di questo genere. A 18 anni si fa fatica ad averlo”.
Sostituire la misura della custodia cautelare in carcere con una più lieve. E’ l’obiettivo dell’avvocato di Eugenio Vernucci e di Kevin Coppolecchia, rispettivamente di 18 e 21 anni, arrestati in quanto ritenuti responsabili delle lesioni che hanno ridotto in fin di vita il 19enne Giuseppe Checchia. Il giudice ha fino a cinque giorni di tempo per decidere se accogliere o meno la richiesta di una alternativa presentata dal loro legale. Chiamati a rispondere di un aggressione avvenuta, secondo gli inquirenti, in un contesto di “assurda e ingiustificata violenza”, i due hanno respinto l’ipotesi del tentato omicidio, affermando che non era loro intenzione uccidere e dicendosi dispiaciuti per i danni provocati a Giuseppe.
“Versione sostanzialmente sovrapponibile alla ricostruzione della procura. Il problema è capire cos’è successo prima, nell’immediatezza, nel momento dell’aggressione che ha provocato le lesioni al povero Giuseppe e quello che è successo immediatamente dopo”, ha aggiunto Ghini. Due posizioni differenti, quelle degli arrestati, il più giovane dei quali, il 18enne di Castellarano, avrebbe colpito Checchia con un pugno, mentre il 21enne di Sassuolo, qualche istante dopo, avrebbe scagliato un sasso da distanza ravvicinata.
Diciassette i giorni passati in coma dall’aggredito, salvato in extremis da un intervento chirurgico alla testa. All’origine del pestaggio, un diverbio sorto all’interno della discoteca Rockville, coi due gruppi di ragazzi interessati che si sono affrontati successivamente all’esterno.
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