CAVRIAGO (Reggio Emilia) – Camerieri? Lavapiatti? Addetti alla cucina? Introvabili. Da mesi un ristorante di Cavriago, la risotteria “Dai C’andom”, sta cercando personale, ma le risposte agli annunci di selezione sono state pochissime e chi si è messo in contatto, ha declinato l’offerta spaventato dai turni di lavoro nei festivi o nei fine settimana. I titolari si sono così rivolti al sindaco Francesca Bedogni per chiedere informazioni sulla possibilità di proporre un contratto a profughi ucraini appena accolti nel nostro territorio.
“Visto che non riusciamo a trovare personale, almeno se c’è la possibilità cerchiamo di aiutare queste persone che fuggono dalla guerra e si trovano in difficoltà. Sono amareggiato per questa situazione – racconta ai nostri microfoni Alberto Cavazzoni – mi dà fastidio vedere molti giovani che non hanno voglia di costruirsi un futuro e di crescere”.
La risotterra Dai Candom fa parte di un gruppo che ha attività analoghe a Parma e Modena e conta, nel complesso, una sessantina di dipendenti. Ma quali sono le ragioni delle difficoltà a trovare personale, problema che riguarda tutto il settore della ristorazione?
“Durante il lockdown – spiega il collega Tommaso Cepelli – molti addetti del nostro settore per poter guadagnare e mantenere se stessi e le loro famiglie sono migrati verso altre occupazioni erendendosi conto di quanto sia faticoso il mondo della ristorazione per il fatto che si lavoro anche nei festivi oppure in orari che abitualmente per molti altri sono di svago”.
Per quanto riguarda la possibilità di far lavorare profughi provenienti dall’Ucraina, la procedura non è così immediata. Il Ministero dell’Interno è al lavoro per facilitare l’inserimento degli adulti disponibili nelle liste dei centri per l’impiego, favorendo forme di contratto a tempo e l’utilizzo di voucher.













