REGGIO EMILIA – Le conseguenze della pandemia sulle case di riposo, alle prese con un percorso lento verso la normalità. Tra le ricadute negative per le strutture c’è la difficoltà a reclutare infermieri. Figure che sono state drenate dal Servizio sanitario nazionale. Il caso di Coopselios, che da mesi ha cominciato a dare caccia ai professionisti all’estero, a partire dal Sudamerica.
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“Durante il covid molti infermieri sono andati nel pubblico. Da parte degli ospedali, dell’Ausl, ci sono stati molti concorsi. Poi ci sono stati anche molti pensionamenti. L’uscita di persone è stata importante anche per questo. Il comparto infermieristico è andato in sofferenza”. Così Claudia Lazzari, dirigente d’area di Coopselios.
Figure diventate introvabili. Vale per i medici, ma anche per gli infermieri. Su questi ultimi si regge in gran parte l’assistenza agli anziani non autosufficienti nelle strutture a loro dedicate. Strutture che, in mancanza di personale, devono ridimensionare la propria offerta. Accade a Guastalla, nella residenza, gestita da Coopselios, Agorà Bisini, nella quale è stata chiusa l’ala che accoglieva, per periodi di riabilitazione, pazienti appena usciti dall’ospedale. Un servizio che è stato “dirottato” a Correggio.
Visto che sul mercato in pratica non se ne trovano, la cooperativa sta cercando operatori specializzati all’estero, soprattutto in Sudamerica, in Paraguay e Argentina. Un altro bacino di reclutamento è la Tunisia e poi, nell’Europa dell’Est, Paesi come la Romania e l’Ucraina. “E’ un fenomeno che sta riguardando anche gli operatori socio sanitari. ‘Ci sono dei tempi lunghi riguardanti l’inserimento nelle strutture, servono percorsi di formazione”.
Attraverso questa “caccia” Coopselios conta di assumere una trentina di infermieri. Ventotto sono invece quelli che da qualche giorno formano la graduatoria stilata dall’Asp Reggio Città delle persone in seguito a un bando necessario per le assunzioni a tempo determinato.
A Casalgrande entro l’estate entrerà in funzione la nona struttura gestita dal colosso cooperativo con sede in via Gramsci a Reggio. Ampia 3.200 metri quadri, al suo interno si sono svolti i colloqui per selezionare una trentina di lavoratori. Alla chiamata hanno risposto quasi cento interessati, in minima parte però in possesso del profilo di infermiere.
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