REGGIO EMILIA – Quando lo stalker ha solo 16 anni. La vicenda di persecuzioni cui hanno messo fine il padre della vittima e i carabinieri è piuttosto inquietante e preoccupante per il futuro se si considera che il violento denunciato è giovanissimo e già aveva messo in atto i comportamenti tipici, che purtroppo spesso vi raccontiamo, di uomini che diventano un incubo per le loro ex compagne.
In questo caso, l’episodio culmine è avvenuto su un autobus in città, un mezzo che trasportava diversi studenti di rientro da scuola. Ha 16 anni lui e 16 anni anche lei che, logorata dagli atteggiamenti possessivi del fidanzatino, aveva deciso di dire basta. Una scelta di cui il giovanissimo non ha minimamente tenuto conto. Una volta scesa dal bus l’amica che le sedeva accanto, il 16enne si è spostato nel posto di fianco alla ex e ha iniziato a chiederle con insistenza circa un bacio che la ragazza avrebbe dato in discoteca a un’altra persona. Non pago, le ha strappato di mano il cellulare impossessandosene. La giovane ha provato a riprendersi il telefono e lui l’ha colpita con degli schiaffi.
L’arrivo del padre alla fermata dell’autobus ha consentito alla 16enne di riavere il suo cellulare, ma giustamente non è finita lì perchè l’uomo, assieme alla figlia, ha denunciato tutto ai carabinieri di Montecchio. Nel corso delle indagini, i militari hanno appurato che prima di quei fatti il 16enne aveva reso la vita della ragazza difficilissima: si era appostato sotto casa sua, l’aveva riempita di telefonate utilizzando anche altri numeri visto che la giovane lo aveva bloccato. Il ragazzino è stato denunciato alla procura dei minori per atti persecutori e rapina.
E sono giovanissimi – hanno entrambi 19 anni – anche la vittima e il carnefice di un’altra storia simile finita con una denuncia e un divieto di avvicinamento a carico del ragazzo che per due anni ha offeso, minacciato e picchiato la fidanzata convivente. I carabinieri, in questo caso di San Polo, hanno condotto le indagini dopo aver ricevuto la richiesta di aiuto della ragazza. In 24 mesi di convivenza c’erano stati maltrattamenti fisici e verbali: “Muori”, “se continuo a stare con te ti ammazzo” le diceva, seguendola nei locali, prendendo possesso dei suoi social, impedendole di frequentare le amiche, percuotendola su volto e corpo e, in un’occasione, afferrandola per il collo. La procura ha ottenuto per il violento il provvedimento.
Servizio Tg di Margherita Grassi
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