REGGIO EMILIA – Si avvicinano i click day, il momento in cui si potranno presentare, nell’ambito del decreto flussi, le domande per lavoratori stranieri non stagionali, lavoratori autonomi e per le conversioni dei permessi di soggiorno. Tre le date: 18, 21 e 25 marzo 2024.
D lavoratori stranieri e di corretta gestione dei rapporti di lavoro, delle verifiche e degli adempimenti si è parlato nei giorni scorsi in un convegno organizzato dall’Ordine dei consulenti del lavoro di Reggio Emilia. Sono 124 in provincia, 28mila in Italia. Reggio vanta un primato nazionale: tra Ordine e istituzioni c’è un patto mirato a risolvere problematiche e dubbi prima che questi possano trasformarsi in sanzioni o accertamenti successivi. I professionisti, tramite l’Ordine, possono rivolgere domande a Prefettura e Questura prima di completare le pratiche, riducendo così errori e incomprensioni.
“La normativa ad oggi non è ancora molto chiara – sottolinea Luciana Bruno, presidente dell’Ordine dei consulenti del lavoro di Reggio Emilia – Riteniamo utile coinvolgere gli enti interessati, vale a dire Questura e Prefettura, ma anche consulenti del lavoro e avvocati, per delineare le linee da seguire per una corretta gestione del rapporto di lavoro, visto che i nostri professionisti collaborano con le istituzioni per la legalità delle imprese”. I problemi più frequenti? “Individuare le tipologie dei permessi di soggiorno validi, come riconoscere un permesso idoneo e avere rassicurazioni per la tempistica del rilascio”.
Tra i relatori del convegno, che ha visto anche la partecipazione dell’Ordine degli avvocati, anche Francesco Baiano, dirigente dell’ufficio immigrazione della Questura, e Gabriele Gavazzi, dirigente dell’area immigrazione della Prefettura, oltre al direttore dell’Ispettorato del lavoro di Reggio e di Parma Francesco Gattola e a Giovanni Cruciani, membro del centro studi nazionale dell’associazione nazionale consulenti del lavoro. “Il 2023 ci ha visto rilasciare circa 20mila permessi di soggiorno, buona parte sono migranti economici, lavoratori che poi fanno anche il ricongiungimento famigliare”, sottolinea Baiano.
“Grazie ad occasioni come questa riusciamo a capire quali sono le principali criticità dei procedimenti, e riusciamo a indirizzare l’attività dei professionisti che lavorano dall’altra parte dello sportello”, chiosa Gavazzi.
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