REGGIO EMILIA – Il progressivo aumento delle perdite della rete acquedottistica in Emilia Romagna ha caratteri diversi a seconda dei territori e dei gestori.
La media regionale della dispersione è del 31,2%, mentre la media dei territori gestiti da Iren a Reggio Emilia, Parma e Piacenza – è del 33,3%. Le differenze fra i territori sono significative: si va dal 28,1% a Reggio al 35,3% a Piacenza fino al 39,3% della provincia di Parma. Talvolta il livello delle perdite è diverso fra capoluogo e provincia: a Reggio Emilia il 28,1% di media provinciale si riduce al 21,9% in città.
Resta in ogni caso il fatto che, in media, circa un litro di acqua potabile su tre si perde per strada. Per contrastare il fenomeno, gli enti locali impongono alla società di gestione un gran numero di interventi. Il programma operativo attualmente in vigore nella nostra provincia è stato approvato il 30 novembre 2018 da Atersir, l’Agenzia territoriale per i servizi idrici e i rifiuti. Comprende gli interventi del triennio 2020-2022 e la revisione straordinaria dei lavori del 2019. Il programma prevede investimenti complessivi per oltre 96 milioni di euro, di cui quasi 93 spesati attraverso le bollette pagate dagli utenti.
Il piano è articolato in circa 200 interventi e comprende corposi capitoli dedicati alla depurazione e alle fognature. Ma il terzo pilastro è proprio quello della manutenzione e dell’ammodernamento della rete acquedottistica: nel 2019 sono stati eseguiti 42 interventi specifici per la riduzione delle perdite di rete in 18 comuni della provincia. Per il futuro, invece, fanno testo i documenti della gara per la selezione del socio privato operativo per la gestione del servizio idrico integrato: prevedono 19 milioni di investimenti netti all’anno per i prossimi 20 anni.
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