REGGIO EMILIA – Senza gli ultimi tre mesi di cassa integrazione, non può andare in pensione. E’ una situazione surreale quella di Mauro Malagoli, reggiano, 61 anni di professione casaro, ex dipendente del caseificio Boiardo in località San Maurizio, che ha cessato l’attività nel marzo del 2024 dopo che un anno prima aveva avviato le pratiche per la cassa integrazione.
La sua pratica, per motivi che finora non trovano spiegazione, è bloccata all’Inps: stiamo parlando della somma di 3mila euro che consentirebbe, oltre che di aiutarlo economicamente per affrontare una serie di spese urgenti legate anche all’assistenza di una sorella disabile, anche di consentirgli di andare in pensione: “E’ una situazione molto difficile, sia economicamente che emotivamente, però lotto come un leone”, le parole di Malagoli a Tg Reggio.
Del caso del lavoratore si sta occupando la Cisl Emilia Centrale: “Ci siamo mobilitati per portare a Roma questo caso”, dice Daniele Donnarumma, segretario della Fai-Cisl Emilia centrale. Il sindacato si è rivolto anche ai parlamentari del territorio, invocando un interessamento alla vicenda.
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