REGGIO EMILIA – Ha coinvolto anche Reggio l’operazione condotta dalla polizia postale della Toscana che ha portato alla scoperta di una vera e propria chat degli orrori: 20 ragazzi, minorenni, sono stati denunciati perchè si scambiavano immagini dai contenuti violenti e pedopornografici. Tra loro anche un 15enne reggiano.
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‘Accanto allo scambio di materiale pedopornografico, in contemporanea avveniva l’invio di file illegali provenienti dal dark web, con immagini molto violente’: è questo il fenomeno nuovo che è venuto alla luce, secondo Annalisa Lillini, dirigente del compartimento della polizia postale per la Toscana. Dopo più di cinque mesi di indagini gli agenti sono risalti ai giovanissimi che attraverso le chat si scambiavano il materiale. In 20 sono stati denunciati e sono tutti minorenni. Tra loro c’è anche un ragazzino sui 15 anni, che risulta residente nella nostra provincia. L’inchiesta, denominata ‘Dangerous Images’ e coordinata dalla procura dei minori fiorentina, è partita da Lucca ed è scattata dopo la segnalazione della mamma di un 15enne che aveva scoperto il materiale sul cellulare del figlio. E’ emerso un numero esorbitante di filmati e immagini pedopornografiche, scambiate e cedute dal giovane, rivelatosi l’amministratore del gruppo, attraverso whatsapp, telegram, i social network e altre applicazioni di messaggi. Non solo video hot con i bambini: c’erano anche altre immagini raccapriccianti di suicidi, mutilazioni, decapitazioni di persone o animali.
Sono scattate le perquisizioni sui telefonini e sui computer dei ragazzini residenti in una quindicina di province italiane, dalla Toscana (Lucca e Pisa) alla Campania (Napoli), dalla Lombardia (Milano, Pavia, Varese) al Lazio (Roma), ma anche Ancona, Lecce, Potenza e Vicenza. In Emilia Romagna, oltre a Reggio, l’operazione ha toccato Cesena e Ferrara. Tra i 20 indagati, in sette hanno meno di 14 anni. Le ipotesi di reato sono detenzione, divulgazione e cessione di materiale pedopornografico, istigazione a delinquere aggravata.
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