VAL D’ENZA (Reggio Emilia) – Era stato condannato in primo grado con l’accusa di avere abusato sessualmente della figlia, minorenne, della propria compagna. Ora l’uomo è stato assolto in appello. Del caso si erano occupati i servizi sociali della Val d’Enza.
***
Tutto era partito da una segnalazione trasmessa ai servizi sociali dell’Unione Val d’Enza da un’insegnante, che raccolse una confidenza della ragazzina. Nel 2015 la minorenne, allora 12enne, venne allontanata per un periodo dalla famiglia e poi anche l’uomo, classe 1974, dovette andarsene di casa.
Delle sedute di psicoterapia dell’adolescente si occupò Nadia Bolognini, la moglie di Claudio Foti della onlus Hansel & Gretel, coinvolta nell’indagine di Procura e carabinieri di Reggio, che ora stanno approfondendo anche questo caso. La vicenda approdò in Tribunale: in primo grado l’accusato venne condannato, nel dicembre 2017, a sei anni e tre mesi di reclusione, più l’interdizione dai pubblici uffici e il risarcimento. Ora la Corte di Appello di Bologna ha ribaltato quella sentenza: l’imputato è stato assolto con formula piena.
“Posso dire – commenta il legale Nicola Tria, avvocato difensore del 46enne, – che chi ha gestito questa cosa, operatori e servizi sociali, forse ha avuto una tendenza a guardare in un’unica direzione e a non valutare sufficientemente questioni che avrebbero potuto probabilmente
indurre a farsi delle domande”.