REGGIO EMILIA- I pediatri di famiglia esprimono in una lettera, tutta la loro profonda preoccupazione per le gravi conseguenze delle guerre su bambini e civili, in particolare a Gaza, ma anche in Ucraina, Sud Sudan e altre zone di conflitto.
Condannano ogni forma di violenza e chiedono ai governi di impegnarsi per fermare le stragi e garantire aiuti umanitari. I pediatri annunciano anche una donazione a due associazioni che operano a Gaza, per sostenere i bambini più indifesi e mantenere viva la speranza di un futuro migliore.
Ecco il testo della lettera condivisa dalla Presidente, la dottoressa Elena Ferrari e da tutti i 73 pediatri di famiglia di FIMP Federazione Italiana Medici Pediatri di Reggio Emilia:
“Da vari mesi tutti sentiamo un senso di dolore, di impotenza e di frustrazione per quanto sta avvenendo a Gaza: si vuole distruggere un popolo in modo ormai chiaramente solo pretestuale. Centinaia di migliaia di uomini, donne, vecchi, inabili, bambini sono in fuga dalla morte, ma senza sapere dove andare e perseguitati dalla carenza alimentare, privi di qualsiasi tipo di assistenza.
Anche se con meno clamore, la stessa cosa sta avvenendo in Ucraina, nel Sud-Sudan e in numerose altre guerre in diverse parti del mondo. Queste situazioni disperate e disperanti, i più indifesi sono sempre i bambini, morti per guerra, fame, freddo, malattie senza speranza di qualsiasi assistenza. Chi sopravvive rimarrà segnato per tutta la vita da queste terribili esperienze. Odio e violenza faranno nascere altro odio e violenza per decenni. Come diceva papa Francesco: “la guerra è sempre una sconfitta per tutti, sempre”.
Come pediatri ci sentiamo di esprimere la più profonda e decisa condanna di quanti continuano a perpetrare questa violenza, da qualsiasi parte provenga. Ci sentiamo difensori di tutti i bambini del mondo e di tutte le etnie. Le guerre non le fanno I bambini, ma questi sono i primi ad esserne vittime assolutamente incolpevoli. Chiediamo a tutti i governanti che facciano veramente tutto il possibile perché queste
stragi abbiano fine!
Chiediamo che si faccia di tutto per far arrivare aiuti a quelle popolazioni ormai decimate! Chiediamo che ciascuno di noi si renda conto di quanto sta avvenendo e che aiuti concretamente quelle poche associazioni, istituzioni, volontari, che ancora operano sul posto, prendendosi cura dei più indifesi, a rischio della propria vita!
Occorre fare il possibile perché quei pochi segni di speranza per il futuro, per un nuovo inizio di concordia, possano mantenersi in vita, come il seme sotto al terreno attende la primavera per germogliare!
I pediatri di famiglia della provincia di Reggio Emilia, nei giorni prossimi, provvederanno a versare un congruo aiuto economico a due associazioni umanitarie che ancora operano a Gaza, per mantenere in vita semi di speranza”.