REGGIO EMILIA – Si è riunita ieri sera la direzione provinciale del Partito Democratico: al centro dell’attenzione la fase congressuale, che porterà all’elezione del nuovo segretario.
Il pericolo non sono i moniti interni, giunti nelle ultime ore dagli ex Popolari, il problema per il Pd sono le consorterie e un certo affarismo, vedi ad esempio il “Qatar gate” con il coinvolgimento dell’eurodeputato Cozzolino, non indagato, ma comunque sospeso dal partito. A sostenerlo è il segretario provinciale Massimo Gazza, che commenta così l’avvertimento lanciato nei giorni scorsi da Pierluigi Castagnetti, reggiano, ex segretario Ppi: “Abbiamo fondato il Pd – aveva dichiarato Castagnetti – non siamo ospiti. Ci batteremo perché non venga snaturato”. Un riferimento alle conseguenze di una eventuale vittoria Schlein (l’altro candidato è Bonaccini) nella corsa alla segreteria nazionale con uno spostamento a sinistra del Pd: “Penso che in questa fase sia fisiologico che le varie componenti originali mostrino interesse per la discussione. Non vedo un intento distruttivo“, ha sottolineato Gazza.
Sulle vicende di corruzione in seno alle istituzioni europee, Gazza invoca a sinistra una reazione: “Sono episodi drammatici di politica deviata che devono portarti un afflato di reazione”. Sulla corsa alla segreteria, invece, non si sbilancia: “Viene prima la comunità del Pd dei candidati e della leadership che dovrà avere”.
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