REGGIO EMILIA – “Il Partito Democratico in questi giorni e settimane sta facendo confronti che ci porteranno alla convocazione dell’assemblea cittadina per la prossima settimana”. Così il segretario provinciale Massimo Gazza.
Tra sette giorni quindi i cittadini sapranno chi sarà il candidato sindaco del centrosinistra per Reggio alle prossime amministrative di giugno. Formalmente, l’ipotesi primarie è ancora aperta: c’è bisogno dei tre quinti dei voti dell’assemblea per approvare un nome o del 35% delle firme dei componenti, che sono 124, per potersi presentare alle primarie di coalizione. Ma ciò che il Pd intende fare, e il segretario lo ha confermato al Graffio, è sottoporre all’assise una soluzione unitaria, un nome tra quelli dell’infettivologo Marco Massari e dell’assessore Lanfranco De Franco. “E’ evidente che faremo di tutto per non esporre alla votazione due candidati, non sarebbe corretto per i candidati e ne uscirebbe un partito spaccato. Noto che il ricorso alle primarie in tutto il Paese non è attuale”.
Una sintesi, ha aggiunto il segretario, che deve essere vera e autentica per evitare, appunto, una spaccatura. E’ anche vero che, oggettivamente, il dibattito interno iniziato lo scorso giugno e proseguito, da settembre, con consultazioni allargate, si sta protraendo ben oltre le previsioni che erano state fatte dallo stesso partito. Ma questi sono i “tempi fisiologici della politica”, ha ribadito Gazza.
L’intenzione è quella di un “ingaggio collettivo” anche per mettere a punto il programma. “Abbiamo l’idea di fare una proposta progettuale alla città, all’interno di un percorso partecipato. Ci rendiamo conto benissimo, che la politica si deve aprire molto alla cittadinanza. Dobbiamo intercettare quelli che non ci votano, o che non votano. Se facciamo le cose per bene non dobbiamo temere i nostri avversari. L’obiettivo è arrivare al 51% già al primo turno“.
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