REGGIO EMILIA – Nei giorni scorsi erano a Reggio circa 80 bambini che abitano nei quartieri spagnoli di Napoli. Le loro scuole hanno stretto un legame duraturo con le nostre, con la città e con la Fondazione Reggio Children per combattere la povertà educativa. “Siamo una periferia anomala, nel cuore della città, ma con un alto tasso di fragilità sociale, di dispersione scolastica e di abbandono”, spiega Rachele Fùrfaro, presidente di Foqus (Fondazione Quartieri Spagnoli).
Da Napoli, quartieri spagnoli, a Reggio per osservare, toccare con mano, confrontarsi e condividere. E combattere così dispersione scolastica e povertà educativa. Non sono stati solo gli adulti i protagonisti di questo viaggio ma i bambini stessi. Ottanta alunni delle scuole primarie “Dalla Parte Dei Bambini” di Napoli, insieme a 20 adulti, erano nei giorni scorsi in città: hanno visitato la mostra “L’arte inquieta” a Palazzo Magnani, gli atelier educativi al Centro Internazionale Loris Malaguzzi, Remida e diverse scuole reggiane. Hanno ascoltato la storia della bandiera italiana in Sala del Tricolore. Tutto questo nell’ambito del progetto “Napoli e Reggio Emilia, questione di sguardi”. E’ stato inoltre siglato un accordo pluriennale tra la Fondazione Reggio Children e la Fondazione Foqus: due esperienze che partecipano in maniera determinante allo sviluppo della ricerca pedagogica e alla sperimentazione di processi educativi nelle aree della fragilità sociale in Italia.
“Ooltre alla gioia di avere i bambini qui anche il piacere di vedere realizzato il significato della firma di questa collaborazione, contro la povertà educativa che non è solo economica”, commenta Carla Rinaldi, della fondazione Reggio Children. “La nostra è una città che non ha ancora una grande cultura dell’infanzia e speriamo di poter attingere da Reggio per poter ampliare gli orizzonti”, chiosa Fùrfaro.