REGGIO EMILIA – Alcuni immobili di pregio fra Reggio, la Sardegna e l’Argentario, decine di partecipazioni talvolta ormai prive di valore, un gran numero di terreni agricoli: è questo il quadro disegnato dai professionisti incaricati dal commissario giudiziale Bruno Bartoli di ricostruire il patrimonio della famiglia Ferrarini e degli amministratori dell’azienda. Nella sua relazione, il commissario deve infatti spiegare se i creditori, in caso di fallimento della società, potrebbero trarre qualche vantaggio dalla promozione di azioni risarcitorie contro ex amministratori, dirigenti e sindaci.
Il commercialista Davide Grasselli è stato incaricato di passare in rassegna, tra gli altri, i patrimoni personali dei membri della famiglia Ferrarini. Risultato: i 5 fratelli e la madre Lina Botti risultano proprietari di beni immobili per un valore di 23 milioni di euro e di partecipazioni societarie per oltre 17 milioni, spesso legate anch’esse al possesso di immobili. Quattro i beni di maggiore valore: la villa di Rivaltella, valutata 8,3 milioni, che è formalmente ancora di proprietà della vedova di Lauro Ferrarini, ma è di fatto a disposizione della procedura; il castello del Più Bello (8 milioni), una villa da 11 milioni ad Arzachena, in provincia di Sassari, e una da 4,5 milioni al Monte Argentario. A questi si aggiungono decine di fabbricati e centinaia di terreni agricoli nei comuni di Reggio, Albinea, Quattro Castella, Vezzano, Viano e Toano.
Già, ma i soldi? Le azioni, le obbligazioni, le gestioni patrimoniali e le polizze assicurative? Qui viene la parte più sorprendente della perizia. Lia Ferrarini ha consegnato un estratto conto da cui risulta un saldo di conto corrente di 796 euro. Lucio Ferrarini, presidente di Vismara, ha dichiarato una liquidità di 1.762 euro, il fratello Luca 4.907. E i risparmi? Gli investimenti? Lucio e Maria Licia Ferrarini hanno dichiarato di non avere dossier titoli. Lia e Lisa Ferrarini hanno consegnato documentazione da cui risultano depositi titoli per 5mila euro a testa, Luca Ferrarini ha dichiarato di possedere solo 13mila euro in azioni. L’unica eccezione è l’anziana madre: 197mila euro sul conto corrente e un dossier titoli da circa 1,8 milioni. Tutti i componenti della famiglia hanno assicurato di non possedere beni mobili di valore.
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