REGGIO EMILIA – In questi giorni purtroppo ogni sera si fa la conta dei morti a causa del Coronavirus. Ma vogliamo anche parlarvi della nuova vita che arriva.
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Nel reparto di terapia intensiva medici e infermieri tentano di salvare vite, in questo periodo più che mai. Purtroppo a volte è impossibile e ci si deve arrendere. Ma in un’altra ala dello stesso ospedale medici, ostetriche e infermieri accolgono la vita che arriva, nonostante tutto. Anche in quel reparto c’è il dolore, la fatica, la paura… Ma poi arriva come un fiume in piena la gioia più grande. Gli occhi di quel frugoletto si aprono al mondo, ignari di quello che succede fuori, per loro c’è solo il calore della mamma e del papà.
Non c’è solo la conta dei morti in questo che è uno dei periodi più bui per il mondo intero.
Nella nostra provincia dal 1 gennaio 2020 al 20 marzo sono nati 797 bambini: 491 all’Arcispedale Santa Maria Nuova di Reggio (184 a gennaio, 171 a febbraio, 136 sino al 20 marzo). Al Franchini di Montecchio nello stesso periodo sono nati 130 bambini, 126 a Guastalla, 50 a Scandiano, qui soltanto a gennaio e febbraio, perché il punto nascite del Magati è chiuso dal primo marzo per la riorganizzazione che si è resa necessaria per fronteggiare l’emergenza Coronavirus. Ora tutti i punti nascita degli ospedali della provincia sono chiusi: finché non sarà passata l’emergenza si nascerà solo al Santa Maria Nuova.
Tra i nati in piena emergenza c’è Leonardo Fantuzzi, venuto alla luce il 18 marzo scorso all’ospedale di Reggio. Tanta la gioia di mamma Mariana e papà Matteo, che ora si sono chiusi in casa con il loro piccolino. Purtroppo i nonni non hanno ancora visto il nipotino se non in video.
Non è certo facile per le donne partorire adesso, magari in un ospedale diverso da quello che si era scelto dopo averci tanto pensato. Poi c’è la paura per il virus e l’impossibilità di avere intorno quella rete parentale e di sostegno così fondamentale prima e soprattutto dopo il parto. Ma le donne sono forti, si sa. E riescono a dare la vita nonostante tutto. Quei quasi 800 bambini nati nella nostra provincia in piena epidemia magari per i dati statistici sono pochi rispetto agli anni scorsi, ma oggi sono il nostro futuro. Prendiamocene cura, tutti insieme.
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