REGGIO EMILIA – Ci vorranno anni, l’ultimo cronoprogramma approvato lo scorso novembre ipotizza come data il 2033, ma il Piano attuativo di iniziativa pubblica R60, destinato a cambiare il volto del quartiere stazione, è in partenza. L’amministrazione è pronta a iniziare l’intervento di bonifica dei terreni concordato con Arpae, in particolare per quanto riguarda l’area del campo sportivo di via Paradisi. Bonifica che, come previsto dalle norme tecniche di attuazione, dovrà essere fatta prima di iniziare la costruzione dei nuovi edifici.
La zona nord-est della città già dal 1860 era stata interessata dall’insediamento di alcuni stabilimenti industriali, il primo fu la Segheria Wild, ma è nei primi del ‘900 con la costituzione della Fratelli Giovanni e Natale Prampolini che l’area ferroviaria inizia ad ospitare fabbriche altamente inquinanti destinate alla produzione di acido solforico, dalla trasformazione di piriti, per realizzare concimi chimici. Dopo vari passaggi lo stabilimento diventò prima di proprietà della Montecatini, nel 1920, e poi, della Montedison.
Così, come prescritto da Arpae, e come già accaduto negli anni Novanta quando fu realizzato il Parco della Paulonie, qualsiasi intervento nell’area deve essere preceduto dalla bonifica dei terreni. Le indagini eseguite all’epoca avevano rilevato la presenza di “ceneri di pirite”, rifiuti tossici e nocivi per la presenza di piombo e arsenico.
La prima parte della bonifica riguarderà l’area dove sorge il campo da calcio a 5 di via Paradisi, oggi abbandonato al suo destino, dopo la demolizione degli spogliatoi, usati come dormitorio nell’agosto del 2022. In quest’area, il piano di riqualificazione urbanistica approvato prevede poi la realizzazione dello stabile di edilizia pubblica da destinare ai residenti dei due palazzoni di cui si prevede l’abbattimento che hanno rifiutato la proposta di indennizzo avanzata dall’amministrazione. L’attuale campo da calcio sarà invece ruotato di 90 gradi e affiancato da uno spazio per il basket.
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