BORETTO (Reggio Emilia) – “Non c’entro nulla con questa vicenda”. Questo il cuore delle due ore di interrogatorio cui si è sottoposto Sandro Parmiggiani, conosciutissimo esperto d’arte reggiano e tra i più noti conoscitori a livello internazionale dell’opera di Antonio Ligabue. E Parmiggiani è indagato per ricettazione proprio per un episodio che riguarda un quadro del genio di Gualtieri. L’indagine è della procura di Aosta ed è scattata all’inizio dell’anno, quando la visitatrice reggiana di una mostra in corso al Forte di Bard ha riconosciuto in una delle opere esposte, “Autoritratto con spaventapasseri”, il quadro che nel ’91 le era stato rubato nella sua villa di Boretto. La certezza dell’80enne è stata poi confermata da accertamenti scientifici. Dopo il furto, dalla tela è stata rimossa una libellula che Ligabue aveva dipinto in alto a destra, ricoperta con i colori del cielo probabilmente per mascherare il quadro, ma sì, l’opera è quella. Datata 1957, pagata all’epoca 4mila lire, adesso vale circa 300mila euro. E’ scattata l’inchiesta. Parmiggiani, curatore della mostra di Aosta, è indagato assieme alla gallerista Patrizia Lodi dalla quale ha avuto il quadro.
Per la procura, non sarebbe stata accertata la provenienza dell’opera. A fine maggio, ovvero nel momento in cui era emersa la notizia dell’indagine, contattato da Tg Reggio l’avvocato Noris Bucchi, legale di Parmiggiani, aveva detto che l’esperto d’arte, su suo consiglio, aveva preferito non essere interrogato, ma che avrebbe chiesto lui al momento opportuno di essere sentito, e così è successo. Sottolineando il fatto di non poter riferire il contenuto dell’audizione, l’avvocato Bucchi dichiara che “il mio assistito ha chiesto di essere sentito per poter chiarire la sua posizione, nella ferma convinzione di aver tenuto come sempre un comportamento esente da censure e professionalmente corretto”.
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