REGGIO EMILIA – Durante il lockdown della primavera scorsa, il giorno di Pasquetta, una parlamentare veneta fu fermata in auto a Ostia, sulla via del Mare. Ai Vigili disse che si stava spostando per impegni legati al suo ruolo istituzionale. Il deputato reggiano della Lega Gianluca Vinci, invece, è stato trovato sabato sera dai carabinieri mentre cenava in un ristorante di Calerno insieme alla fidanzata. “La terza cena fuori”, si è vantato lui sui social, spiegando poi ai quotidiani locali di non avere intenzione di pagare multe e annunciando che violerà di nuovo il coprifuoco.
Si dirà che i due episodi sono diversi, perché la parlamentare veneta voleva andare al mare, mentre Vinci voleva sì andare fuori a cena con la fidanzata, ma ha anche voluto compiere un atto politico di contestazione delle misure adottate dal Governo per limitare la diffusione del contagio. Un dibattito su questa distinzione si potrebbe anche fare. Ma alla fine resterebbe comunque la domanda: se i parlamentari non rispettano le leggi, perché dovrebbero rispettarle i cittadini?
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