REGGIO EMILIA – Una delle scelte più significative fatte dalla Giunta e dalla maggioranza sulle manifestazioni di interesse al Piano urbanistico generale riguarda Parco Ottavi. Sul tavolo dell’assessore alla Rigenerazione Carlo Pasini, nei mesi scorsi, era arrivata una proposta firmata da quattro soggetti: Conad Centro Nord, Ccfs Immobiliare, Gli Olmi e Immobiliare Secchia. Le ultime due società sono eredi del progetto di Parco Ottavi: Gli Olmi è fallita all’inizio del 2020, mentre Immobiliare Secchia, società di CMR, è passata attraverso un concordato preventivo omologato all’inizio del 2015.
La proposta avanzata al Comune prevedeva la realizzazione di un maxi-piano edilizio da 934 alloggi e un supermercato da 37mila metri quadrati. Il Piano urbanistico generale ha dato infatti agli attuatori la possibilità di dare corso agli interventi che erano previsti a Parco Ottavi con nuove regole, quelle degli accordi operativi. Questa possibilità si è concretizzata nella richiesta al Comune di dare il via alla realizzazione di nove comparti.
La Giunta ha deciso di accogliere solo il 13 per cento delle richieste di edilizia residenziale, pari a 122 alloggi, di cui 40 di edilizia sociale, e 72mila metri quadrati. Le palazzine sorgeranno tutte nella zona sud di Parco Ottavi, a ridosso di via Gorizia e di via dei Templari. Disco rosso invece per il supermercato e per gli altri 812 appartamenti, tutti quelli previsti a nord della ferrovia Reggio-Ciano e nel comparto di fronte a Villa Le Magnolie.
Lo stop della Giunta e del Consiglio comunale allontana e diluisce nel tempo l’urbanizzazione di Parco Ottavi, ma non la scongiura. Non sono i 1.500 appartamenti previsti nel 2006, ma è pur sempre un’eredità che non sarà facile gestire.
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