REGGIO EMILIA – Diciannove posti a tempo pieno e indeterminato come insegnati nei nidi e nelle scuole dell’infanzia cittadine. Con uno stipendio che parte da una base di 1.500 euro al mese per i neo laureati, equiparati a funzionari statali. Un posto fisso e con una retribuzione di partenza, comunque, non bassa. Un tempo sarebbero stati posti molto ambiti, oggi non più. Per il bando del Comune, indetto dopo l’accordo sindacale firmato un anno fa, sono pervenute meno di 30 domande. Sabrina Torricelli, coordinatrice regionale 0-6anni di Cisl Emilia Centrale: “E’ il prosieguo corretto dell’accordo, ma ci scontriamo con una realtà che va al di là dell’accordo, il disinnamoramento per il lavoro nel pubblico”.
Il profilo richiesto è quello di un laureato con laurea magistrale in scienze della formazione primaria, di 5 anni: lo stesso richiesto per la scuola primaria. “A parità, lo Stato offre circa 300 euro in più di stipendio e le ore lavorate sono meno”. Un insegnante di scuola dell’infanzia lavora 36 ore settimanali, di cui 30 con i bambini e le altre per la gestione delle attività didattiche.
I sindacati sono riusciti a ottenere negli scorsi rinnovi contrattuali degli aumenti e ora la trattativa è in corso per il prossimo rinnovo. “Siamo nel paradosso che le famiglie richiedono sempre più servizi come il nido, ma chi dovrebbe andarci a lavorare non vuole più andarci”.
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