REGGIO EMILIA – Il tribunale del Riesame ha confermato l’ordinanza della Corte di assise di appello di Bologna che il 29 giugno ha portato in carcere Paolo Bellini condannato all’ergastolo in primo grado per la Strage del 2 agosto 1980. I giudici hanno così respinto il ricorso dei difensori di Bellini, gli avvocati Antonio Capitella e Manfredo Fiormonti.
Il 70enne reggiano era stato trasferito dalla sua attuale residenza di Palestrina, in provincia di Roma dove si trovava ai domiciliari, al cercare di Spoleto, per il rischio che commettesse reati, in particolare nei confronti dell’ex moglie Maurizia Bonini, testimone chiave nel processo sulla Strage di Bologna e anche nei confronti del figlio del presidente della Corte di assise Francesco Caruso che lo ha condannato. Una decisione dovuta al contenuto di alcune intercettazioni ambientali che avevano fatto emergere parole inquietanti pronunciate dello stesso Bellini.
La Procura generale bolognese, con i magistrati Lucia Musti e Nicola Proto, nell’udienza dell’11 luglio, aveva insistito per la conferma dell’ordinanza, chiedendo che venisse estesa anche al pericolo di fuga, nello specifico in Ucraina, nazione di origine dell’attuale compagna. Le motivazioni del Riesame saranno depositate più avanti e quindi non è ancora possibile conoscere il ragionamento che ha portato alla decisione.
Paolo Bellini resta in carcere: il Riesame boccia il ricorso. VIDEO
14 luglio 2023Il 70enne reggiano era tornato in cella dai domiciliari per il rischio che commettesse reati, in particolare nei confronti dell’ex moglie Maurizia Bonini, testimone chiave nel processo sulla strage di Bologna e anche nei confronti del figlio del presidente della Corte di assise che lo ha condannato