REGGIO EMILIA – Gli eventi drammatici che hanno colpito la Romagna nei giorni scorsi rappresentano un’ulteriore conferma del processo di cambiamento climatico che stiamo vivendo. Purtroppo, non si tratta di un evento isolato ma di un fenomeno che probabilmente si ripresenterà con sempre maggiore frequenza.
“E’ chiaro che c’è un cambiamento, una tropicalizzazione del clima temperato che alterna periodi di siccità con periodi di piogge torrenziali e quindi mette in discussione l’assetto del territorio e la vita delle persone”. Nell’aula civica della parrocchia di Gavassa si è tenuta l’assemblea aperta organizzata dal circolo territoriale ‘Sostenibilità Equità Solidarietà’, in collaborazione con la Rete Emergenza Clima e Ambiente. Ospite all’assemblea aperta insieme all’attivista Francesco Fantuzzi, il fondatore del movimento per la Decrescita Felice, Maurizio Pallante, ha spiegato come le comunità e l’opinione pubblica possono contribuire a cambiare le politiche ambientali. “L’obiettivo di fondo – ha aggiunto – è quello di far passare le associazioni ambientaliste da una posizione di denuncia dei problemi, di analisi delle difficoltà, a una posizione di controproposte e di politiche economiche e industriali che si affiancano ai cambiamenti dei stili di vita per cercare di bloccare la crisi ecologica”.
Fare la raccolta differenziata o chiudere il rubinetto quando ci si lava i denti è necessario, ma assolutamente non sufficiente per contrastare il fenomeno. Quello che serve anche a livello delle singole comunità è una partecipazione attiva, volta all’individuazione di proposte concrete. “Bisogna fare il passaggio da un ragionamento di difesa caso per caso a una capacità di elaborare delle controproposte, cioè ‘non voglio questo perché voglio quest’altro’. Bisogna occuparsi anche delle ragioni di carattere politico generale”, ha concluso Pallante.
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