SCANDIANO (Reggio Emilia) – La rimozione del docufilm dalla piattaforma Raiplay e un risarcimento danni di 250mila euro: sono questi i contenuti della diffida inviata da Giuseppe Pagliani alla Rai, responsabile ai suoi occhi di aver trasmesso il 25 maggio scorso, in prima serata su Rai 2, il documentario “Aemilia 220. La mafia sulle rive del Po”, che ricostruisce l’infiltrazione delle cosche di ‘ndrangheta nel nostro territorio. Nel testo della diffida si legge che il docufilm, prodotto per la Rai dalla società Fidelio, offrirebbe un’immagine gravemente diffamatoria dell’esponente di Forza Italia.
L’assoluzione di Pagliani, processato per concorso esterno in associazione mafiosa, non sarebbe messa sufficientemente in luce. Pagliani invoca anche il diritto all’oblio e contesta la riproposizione televisiva della sua vicenda giudiziaria a 10 anni di distanza dall’arresto.
La prima proiezione pubblica di “Aemilia 220” è avvenuta il 1° luglio scorso a Rubiera, per iniziativa del Comune, alla presenza di Antonella De Miro, ex prefetto di Reggio e oggi componente del Consiglio di Stato.
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