SCANDIANO (Reggio Emilia) – “Ogni azione umana non è sostenibile”. La sostenibilità ambientale, quando si tratta di azioni umane, non esiste. La riflessione di Vitaliano Biondi (architetto del paesaggio) si inserisce nel dibattito sui campi agrivoltaici e più in generale sul consumo di suolo agricolo con l’Emilia Romagna in testa insieme a Lombardia e Veneto. “Bisogna smetterla con questa storia. Abbiamo zone annonarie dove alloggiare sui tetti questi impianti”, aggiunge.
La mediazione tra le due distinte necessità ambientali di produrre energia da fonti rinnovabili e rispettare la campagna e il paesaggio, non è compatibile con i maxi campi agrivoltaici. “Anche dal punto di vista ambientale e paesaggistico non sono certo una meraviglia. Vanno fatti in zone non produttive dal punto di vista agricolo”.
Un rebus ambientale ancora da risolvere, con l’ulteriore difficoltà del ruolo marginale che al momento hanno gli enti locali nei processi decisionali. Tema sollevato dal Sindaco di Scandiano Nasciuti e ripreso dall’assessore regionale Mammi su cui è intervenuto con una nota ufficiale anche il Pd. “In questa situazione così estremizzata – sottolineano il segretario provinciale Massimo Gazza e il responsabile agricoltura e conversione ecologica Fabio Spezzani – sembra veramente paradossale che a non aver voce in capitolo sia proprio il territorio stesso e chi lo amministra chiamato ogni giorno a cercare equilibri per il bene collettivo”. Entrambi gli aspetti, produzione di energia da fonti rinnovabili e difesa della campagna e del paesaggio, concludono i dem, sono parte di un’unica battaglia di civiltà da affrontare e le comunità locali devono essere coinvolte e poter partecipare.
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