REGGIO EMILIA – La lotta contro lo spreco alimentare passa anche dal nostro territorio. Packtin, realtà della nostra provincia nata nel 2017, ha trasformato i sottoprodotti vegetali e gli scarti in opportunità. Attenzione a chiamarli scarti, perché da bucce di pomodoro, arancia e da zenzero si possono ottenere farine grazie a un processo di lavorazione interno a basso impatto ambientale. Un’economia circolare che permette di recuperare tonnellate di prodotti che non sarebbero utilizzabili e restituirli alla filiera alimentare.
“Le materie prime che utilizziamo sono tutte di origine italiana – ha dichiarato Arianna Franzoni, ricerca e sviluppo di Packtin – I fornitori vengono accuratamente selezionati per garantire elevati livelli di qualità e sicurezza alimentare. Una volta che il prodotto arriva all’interno di Packtin, che cosa succede? Viene essiccato, con un’essiccazione a basse temperature che va a degradare poco le materie prime. Si ottiene un prodotto di alta qualità nutrizionale e funzionale”.
L’obiettivo è recuperare, nel 2025, 200 tonnellate di sottoprodotti. “La mission di Packtin è di ridurre lo spreco agroalimentare andando a portare sul mercato un alimento che viene sottovalutato – le parole di Andrea Bedogni, socio e responsabile acquisti e vendite di Packtin – Viene definito sottoprodotto che, se recuperato con il nostro metodo innovativo, è un ingrediente alimentare di altissima qualità e trattato con gli standard di sicurezza previsti dalla normativa italiana ed europea”.
Una realtà che si sta concentrando sul mercato italiano e non solo. “Al momento, siamo concentrati sul mercato nazionale che ci sta dando ottime soddisfazioni – ha proseguito Bedogni – Puntiamo a espanderci nel nord Europa che ha dimostrato un buon interesse sui temi di sostenibilità e circolarità, quindi uno degli obiettivi è espanderci in questi territori per l’attenzione che hanno per l’innovazione”.
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