REGGIO EMILIA – C’è anche nella nostra città e il procuratore Gaetano Paci la chiama “voglia di mafia”: è quell’attitudine che ha spinto imprenditori, professionisti e anche politici locali a rivolgersi alle cosche per cercare di ottenere dei vantaggi. “Non è stata la ‘ndrangheta a cercare loro – ha detto il procuratore sottolineando un elemento emerso dai processi Aemilia e Grimilde – sono stati loro a cercare la ‘ndrangheta. Tutto questo perché c’è una parte non secondaria della società civile e dell’economia che ne richiede la presenza”.
La ‘ndrangheta – ha aggiunto Paci – non è venuta a Reggio Emilia per controllare il territorio, ma per investire. E ha avuto 40 anni per mettere radici. Ora, però, per imprenditori e politici non ci sono più alibi, ha detto il procuratore capo che ha espresso preoccupazione per una possibile limitazione delle intercettazioni e per un arretramento sulle misure di prevenzione patrimoniale. “C’è, a mio giudizio, un deficit di cultura. Non si comprende che la criminalità organizzata si trasforma, si adegua alle dinamiche sociali, di carattere interno e di natura internazionale, si adegua ai sistemi economici, una globalizzazione che ha esportato l’agire della criminalità organizzata in tanti Paesi”.
Intervistato da Paolo Bonacini in una serata organizzata dall’Anpi, Paci ha elogiato l’azione di prevenzione della prefettura, bollando come retrograde e inaccettabili le parole del sindaco di Cutro sulle interdittive antimafia. Ad ascoltare il procuratore, in prima fila, i vertici di prefettura, questura, carabinieri e guardia di finanza. Ma oggi, dopo i processi Aemilia e Grimilde, la ‘ndrangheta a Reggio Emilia è indebolita o è forte come prima? “Quello che posso rilevare dall’osservatorio del mio ufficio e da quello che accade nel distretto è che la ‘ndrangheta si è trasformata anche rispetto ai fatti registrati dal processo Aemilia in una struttura che ha di mira esclusivamente l’occupazione di posizioni di mercato. Interagisce a tutti gli effetti con gli attori economici, sociali e anche istituzionali di questa regione come del Paese”.
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