REGGIO EMILIA – L’ultima moda in materia di retribuzione dei dirigenti delle società quotate in Borsa si chiama stock grant: oltre alla quota fissa del compenso, i manager, se raggiungono certi obiettivi, ricevono grossi pacchetti di azioni dell’azienda.
Non devono sottoscrivere le azioni ad un prezzo prefissato, come nel caso delle stock option: no, le ricevono gratuitamente. Anche alcune società reggiane hanno fatto ricorso a questa forma di incentivazione, come viene benevolmente chiamata. Una è Cellularline, azienda che produce accessori per smartphone e tablet. Nel 2018 Cellularline ha approvato un piano triennale che prevede l’assegnazione di 915mila azioni a 13 dirigenti. Quando il piano fu approvato, il controvalore complessivo delle azioni era di circa 7 milioni di euro. I due principali beneficiari sono gli amministratori delegati Christian Aleotti e Marco Cagnetta: a ciascuno andranno 235mila azioni, corrispondenti nel 2018 a 1,640 milioni di euro.
Anche il gruppo Comer di Reggiolo, nel maggio dell’anno scorso, ha varato un piano di stock grant: sul piatto fino a 900mila azioni, per un controvalore teorico di quasi 11 milioni di euro. Il piano di Comer ha però una doppia particolarità. La prima è che il 24% del controvalore delle azioni potrà essere riscosso in contanti. La seconda particolarità è che non ci sono cinque, dieci o venti beneficiari, ma uno solo: il presidente e amministratore delegato Matteo Storchi.
In entrambi i casi, soprattutto in casa Cellularline, la recente flessione delle quotazioni ha limato l’entità del bonus, che resta comunque robusto: ai valori attuali di Borsa circa 1 milione a testa per Aleotti e Cagnetta e quasi 10 per Storchi.
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