REGGIO EMILIA – Era in manette per una rapina commessa ai danni di due persone ai Chiostri di San Pietro nel luglio del 2022 insieme a un amico. A marzo dell’anno scorso aveva ottenuto il beneficio degli arresti domiciliari per merito dei genitori, disposti ad accoglierlo in casa. Dopo i primi mesi di convivenza, tuttavia, il 25enne ha iniziato ad assumere atteggiamenti violenti all’indirizzo di madre e padre: minacce, giochi psicologici che facevano leva sui sensi di colpa, addirittura botte con le vittime costrette ad andare a dormire in auto per paura che il figlio facesse loro del male.
Sono stati i genitori, in una sofferta deposizione in caserma dai carabinieri, a raccontare tutto questo. Le indagini, aperte per l’ipotesi di reato di maltrattamenti in famiglia, ha visto la Corte d’Appello di Bologna sostituire i domiciliari con la custodia cautelare in carcere dove il 25enne, che all’epoca del primo arresto faceva parte della gang giovanile “Casabase”, è stato portato dai militari stessi.
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