REGGIO EMILIA – L’ha perseguitata, picchiata più volte, costretta a consegnargli migliaia di euro, anche trascinandola dove aveva il conto. Ha poi utilizzato la sua tessera bancomat per fare prelievi e pagamenti, soprattutto in locali e centri scommesse. E’ lungo l’elenco dei reati contestati a un cittadino marocchino di 43 anni raggiunto dalla polizia su ordine del Tribunale: atti persecutori, violazione di domicilio, lesioni personali aggravate e indebito utilizzo di strumenti di pagamento diversi dai contanti.
Il blitz è scattato domenica sera. Decisiva per le indagini è stata la segnalazione del dipendente di un ufficio postale che, in poco tempo, ha visto più volte l’uomo fare prelievi allo sportello, sempre accompagnato dalla donna, italiana e cliente dello stesso ufficio. Impossibile non notare i lividi sul corpo. Impossibile anche fare finta di niente. Con grande senso civico ha contattato la questura ha denunciato quanto visto.
La squadra mobile ha presto identificato il soggetto, già noto per altre vicende, e ha ricostruito la storia. La signora, per spirito di solidarietà, aveva accolto l’uomo in casa propria temporaneamente. Un gesto caritatevole che ha dato inizio all’incubo, come ha raccontato alla polizia. Invano aveva cercato di allontanarlo. La risposta era sempre la medesima: botte. Il primo compito degli agenti è stato proprio convincerla a fidarsi e a sporgere denuncia.
Per l’uomo è scattata la misura cautelare del divieto di avvicinamento alla sua vittima con l’utilizzo del braccialetto elettronico, con il divieto di dimora nelle province di Reggio, Parma, Modena e Bologna.
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