SCANDIANO (Reggio Emilia) – Ancora tre sanitari aggrediti, questa volta da una donna mentre stavano soccorrendo il marito. Una vicenda iniziata quando i vicini della coppia sentendo delle urla provenire dalla abitazione dei due, hanno chiamato i carabinieri, segnalando una possibile lite in famiglia. Al loro arrivo, però, i militari hanno trovato la donna fuori dall’abitazione che non riusciva ad entrare perché l’uomo all’interno in precarie condizioni, non riusciva ad aprirgli la porta.
Fatto entrare in casa la donna, i carabinieri hanno chiesto l’intervento del 118 per soccorrere il marito. Arrivano un mezzo di Emilia Ambulanze di Casalgrande e un’auto infermieristica.
L’uomo viene caricato su una barella e collocato sull’ambulanza, poi i carabinieri se ne vanno. Passano pochi minuti e la moglie pretende di farsi consegnare il telefono del congiunto e vuole aprire il portellone posteriore dell’ambulanza.
Una volontaria di Ema Ambulanze ci rimette un dito di una mano che rimane schiacciato riportando una frattura. Un infermiere dell’Ausl viene colpito con un pugno al volto rimediando una lesione ad un labbro, mentre l’autista dell’ambulanza subisce una ginocchiata all’addome.
Una veemenza, quella della donna, che viene placata solo dal ritorno dei carabinieri.
Un episodio di fronte al quale ha preso posizione il neo assessore alla sanità della Regione Massimo Fabi che in una nota condanna l’accaduto assicurando il massimo impegno per garantire le necessarie condizioni di sicurezza per chi opera per la collettività. Parole di condanna pronunciate anche dall’amministrazione comunale di Scandiano.
Su quanto accaduto i carabinieri hanno aperto una indagine.












