RUBIERA (Reggio Emilia) – Le sfide culinarie sono da sempre il sale delle lotte di campanile. E quella fra il cappelletto reggiano e il tortellino modenese-bolognese affonda nella storia. Nasce da qui l’idea del sindaco di Rubiera, Emanuele Cavallaro di realizzare un monumento al cappelletto in una rotonda sulla via Emilia all’ingresso del paese, ultimo lembo di terra reggiana prima di varcare il Secchia. “E’ la terra del cappelletto reggiano, di là invece sono tortellini – spiega il sindaco Emanuele Cavallaro – E’ il nostro modo di dare il benvenuto, visto che i cappelletti sono il metodo con cui accogliamo le persone a tavola nei giorni di festa”.
A Rubiera c’è un ristorante conosciuto in tutta Italia come tempio della cucina emiliana e del cappelletto, con 84 anni di vita, premiato con la stella Michelin ininterrottamente dal 1959. E’ la Clinica gastronomica Arnaldo. “Nel cappelletto il ripieno viene fatto con le carni che possono andare dal suino al bovino – racconta lo chef Roberto Bottero – Questo tritato viene assemblato col parmigiano, le uova. Alcuni ci mettono l’aggiunta di noce moscata per dare più sapore, rendere il ripieno bello ricco”.
Il Comune di Rubiera lancerà un bando per l’esecuzione del monumento. Non sarà in bronzo come il monumento al tortellino di Castelfranco Emilia, ma in materiale a base di resina. Sarà riprodotto un cappelletto vero che verrà ingrandito a tre dimensioni utilizzando una stampante 3D. “L’iniziativa del sindaco secondo me è azzeccatissima, sarebbe un simbolo proprio per dare un’identità alla provincia di Reggio”, aggiunge Bottero.
“Io dico sempre beato quel popolo che può scegliere fra cappelletti e tortellini – chiosa Cavallaro – però rivendichiamo un’identità di cui crediamo tutti i reggiani siano orgogliosi”.