REGGIO EMILIA – Riceviamo e pubblichiamo un intervento dell’avvocato Massimo Romolotti, tesoriere membro dell’ufficio di presidenza dell’Ordine, decaduto come tutto il consiglio per le dimissioni di otto membri in polemica aperta contro la presidente Celestina Tinelli. Romolotti si dice incredulo e amareggiato, e sottolinea un dato: tutte le delibere assunte dal consiglio sono sempre state approvate all’unanimità. Un dato che stride con la descrizione di un consiglio da tempo spaccato. Romolotti pone poi l’accento sul lavoro fatto in quasi due anni.
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Lo scioglimento del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati a causa della defezione prima di 7 consiglieri e da ultimo dell’Avv. Franco Mazza mi ha provocato incredulità poi molta amarezza. Incredulità dicevo: per quale motivo? A marzo 2021 si sarebbero conclusi i primi due attivissimi anni di lavoro del Consiglio. In questo lungo lasso di tempo posso tranquillamente dichiarare che tutte le delibere assunte sono state approvate all’unanimità; mai un voto contrario, mai un astenuto. Il Consiglio ha sempre lavorato alacremente, con impegno, con entusiasmo, con unità di intenti. Per questo in questi 21 mesi sono stati conseguiti molti obiettivi, utili all’Avvocatura reggiana, ma potremmo dire alla comunità locale se è vero che il livello di formazione, di competenza, di capacità innovativa dell’avvocatura incide sulla qualità dell’esercizio di uno dei poteri fondamentali dello stato di diritto: il potere giudiziario. Nella primavera del 2019 nasce, con unanime consenso del Consiglio, un nuovo organismo, che colma una lacuna presso il Tribunale di Reggio, l’Organismo per la Composizione della Crisi da Sovraindebitamento, con gestori avvocati abilitati, che ha visto un costante aumento delle posizioni gestite, anche grazie al lavoro della sua responsabile.
Pochi mesi dopo c’è stato il varo della Fondazione dell’Avvocatura Reggiana, avvenuto il 23 giugno 2019, con l’obiettivo di favorire una crescita culturale forense, giudiziaria e della giustizia alternativa, di amalgamare le diverse componenti associative esistenti, le diverse professioni nel Circondario del Tribunale di Reggio Emilia e di rendere più funzionali i servizi che interessano l’avvocatura, trasferendo la gestione dell’Organismo di Mediazione e dell’Organismo per la Composizione della Crisi da Sovraindebitamento, dall’Ordine degli Avvocati alla Fondazione. Stucchevole ricordare che le relative convenzioni sono tutte state deliberate all’unanimità.
L’Organismo di Mediazione, per mezzo del suo Direttivo, ha presentato nel 2019 la nuova sezione della mediazione familiare, aprendo uno “sportello famiglia” gestito dagli avvocati specialisti in materia di diritto di famiglia e, sempre nella logica della qualificazione dei servizi, il Direttivo ha presentato domanda di accreditamento al Ministero per ottenere la qualifica di ente formatore di mediatori.
Anche il rilancio della Camera Arbitrale Forense, già costituita nel 2016, è stato attuato dal Consiglio mettendo a disposizione degli avvocati e delle imprese occasioni di formazione gratuita con eventi conoscitivi sul funzionamento della procedura arbitrale; l’ultimo evento seguitissimo, il 4 dicembre scorso, “L’impresa e l’Arbitrato- le ragioni di una scelta”, ha visto oltre 300 avvocati collegati da remoto. Gli eventi formativi, gratuiti, in materia di famiglia e tutela del minore, in diritto penale, in materia di crisi di impresa e non da ultimo sul decennale della normativa in materia di mediazione, sono stati un elemento di distintività di questa esperienza appena interrotta.
L’attenzione è stata rivolta anche agli strumenti di comunicazione e agli adeguamenti tecnologici; la costruzione di un nuovo sito web per l’Ordine degli Avvocati è in corso, affidato a una commissione tecnica che cura i contenuti da caricare sul medesimo. La riqualificazione della Sala del Consiglio dell’Ordine, dotandola di attrezzature video, audio ed illuminazione adeguati, e dell’aula 5 del Tribunale, scelta, con l’autorizzazione dell’attuale Presidente del Tribunale dott.ssa Beretti, quale sala convegni con attrezzatura video ed audio che permettano l’accoglienza e la visione per oltre cento avvocati ancora una volta sono progetti realizzati con il consenso unanime di tutti i componenti del Consiglio.
La sensibilità verso gli iscritti, nella grave situazione sanitaria ed economica originata dalla pandemia, ha portato il Consiglio a realizzare un vademecum sulle misure e i provvedimenti a sostegno della professione ed a convenzionarsi con il Centro Palmer per le prestazioni sanitarie proposte a prezzi agevolati per gli iscritti all’Ordine Avvocati di Reggio Emilia.
Innumerevoli sono i protocolli e le convenzioni che hanno suggellato delle collaborazioni tra il Consiglio dell’Ordine e diversi attori territoriali; si è aderito all’iniziativa del Consiglio Nazionale Forense “Progetti di educazione alla legalità”, sottoscritto il protocollo d’intesa con il Comune di Reggio Emilia e della Fondazione Manodori, avente ad oggetto l’istituzione di uno sportello per la legalità, con lo scopo di creare un punto di ascolto per le persone vittime di reati collegati alla criminalità organizzata; inoltre si è sottoscritto il protocollo d’intesa con il Tribunale di Reggio Emilia sulla rotazione delle nomine giudiziarie istituendo gli elenchi di Commissario Giudiziale, Curatore Fallimentare, Amministratore Giudiziario, Liquidatore Giudiziale, Curatore dell’eredità giacente, Custode Giudiziale, Curatore del Minore, Arbitro, Coordinatore genitoriale .L’istituzione di elenchi permette di realizzare piani e iniziative per aumentare l’efficacia e l’efficienza dei servizi della giustizia, di monitorare e valutare, secondo standard di qualità del servizio e con processi di miglioramento continuo, le priorità degli interventi a sostegno dei servizi giudiziari e di favorire il raggiungimento delle pari opportunità e della uguaglianza; e infine il Protocollo di attuazione dell’art. 24 del DL 137/ con il quale è stato stabilito che tutti gli atti successivi all’avviso di conclusione indagini ex art. 415 bis c.p.p. debbano essere depositati telematicamente.
Nelle decisioni e nello svolgimento di tutta l’attività ordinistica relativa ai giuramenti dei nuovi iscritti, alla pratica forense, alle cancellazioni, alla ratifica dei provvedimenti disciplinari, alla gestione amministrativa, contrattuale ed economica inerente al personale dipendente dell’Ordine degli Avvocati, oltre allo svolgimento di tutte le attività che ho elencato e di quelle omesse per ragioni di brevità, non c’è mai stato nessun attrito o opposizione tale da far esprimere pareri contrari o astensioni: i verbali pubblicati sul sito dell’Ordine degli Avvocati parlano chiaro, così come tutta la mole di lavoro svolta, certo grazie alla proattività della Presidente Avv. Tinelli, ma anche al lavoro condiviso del consiglio.
Poi l’inciampo: si legge sull’odg del 21 dicembre 2020 il punto – richiesta delucidazioni alla Presidente circa l’audizione al CSM riferita dai quotidiani – richiesta al consiglio di spiegazioni da parte di alcuni iscritti.
Non entro nel merito della discussione posso solo evidenziare che il Consiglio è terminato senza alcuna richiesta di censura o di provvedimento a carico della Presidente, da parte di quei Consiglieri che hanno ritenuto non conforme al principio della correttezza e all’obbligo dell’informativa al Consiglio il metodo adottato dalla Presidente, che, a loro dire, avrebbe dovuto informare i Consiglieri dell’audizione in Commissione.
Il 23 dicembre le dimissioni rassegnate da sette Consiglieri, inviate via PEC ed il 28 dicembre le dimissioni dell’ottavo consigliere, sempre inviate via PEC, hanno costituito la fattispecie prevista dall’art. 28 della Legge professionale che recita “l’intero consiglio decade se cessa dalla carica oltre la metà dei suoi componenti”.
Ho sentito commentare l’accaduto definendolo come la “goccia che ha fatto traboccare il vaso”, direi che sarebbe più appropriato parlare di “un fulmine a ciel sereno”, posto che non siamo stati testimoni di alcuna delibera che non sia stata assunta all’unanimità in 21 mesi di lavoro, e nell’unica occasione in cui probabilmente si sarebbe formata una maggioranza e una minoranza si è deciso di non assumere una deliberazione del Consiglio.
Avv. Massimo Romolotti
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