RAVENNA – “Ho delle novità, la vendita della moto dobbiamo farla tra l’1 e il 5 febbraio”. Lo scriveva il romagnolo Claudio Nanni al reggiano Pierluigi Barbieri. La moto, per la squadra mobile, non era veramente una due ruote, ma un termine in codice: in realtà era l’omicidio. L’assassinio di Ilenia Fabbri, avvenuto poi il 6 febbraio 2021, veniva pensato da vario tempo, e anzi, inizialmente secondo gli inquirenti era stato programmato per l’ottobre di un anno fa e poi per gli inizi di dicembre 2020.
La polizia ritiene di aver ricostruito nei dettagli l’organizzazione del delitto. I due amici, Nanni e Barbieri, contro l’ex moglie del primo, che aveva intentato causa all’ex marito per avere denaro che le spettava. Barbieri, residente a Bagno di Reggio e partito nella notte per Faenza per uccidere Ilenia, è reo confesso: lo ha fatto per denaro. Nanni sostiene che l’accordo fosse di spaventare la donna, non di ammazzarla. L’udienza di Ravenna ha visto come protagonista, nonché teste, principale, Claudio Cagnini, il dirigente della squadra mobile della città romagnola che in pochi giorni è arrivato a Barbieri e quindi, tramite i suoi contatti, a Nanni. In aula ha riferito dei messaggi che i due si sono mandati. “Nel telefono di Nanni tra i promemoria ce n’era uno del 10 ottobre 2020 con scritto ‘valigia, buco, chiavi”, ha detto Cagnini. L’ipotesi sarebbe stata quella di mettere il corpo di Ilenia in un trolley per poi sfigurarlo e seppellirlo.
C’è un altro dettaglio inequivocabile per gli investigatori: il tempo che Nanni, al momento del delitto in auto con la figlia Arianna, ha impiegato per tornare, dopo essere stato avvertito della scoperta del cadavere di Ilenia. Nonostante la figlia, per una decina di volte, gli abbia chiesto di aumentare la velocità, Nanni per fare 14 km tra il casello di Imola e quello di Faenza ha impiegato quasi 8 minuti, “una velocità media di 110 km/h, non consona all’emergenza”, ha concluso Cagnini.
Per quanto riguarda la richiesta di perizia psichiatrica su Barbieri, la Corte deciderà alla fine della fase dibattimentale.
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