REGGIO EMILIA – Durante la prima ondata erano stati luoghi con positività elevate e numerosi decessi che alimentavano in modo drammatico l’allarme sanitario e quindi le chiusure. Oggi la situazione pare essersi completamente ribaltata.
Mentre fuori si combatte con la nuova variante, con la pressione ospedaliera tornata a essere di emergenza e il numero di morti che ha ripreso il suo triste cammino, all’interno di queste strutture si respira un clima di relativa calma.
A fare la differenza i vaccini, le terze dosi hanno da tempo varcato la soglia di tutte le strutture per anziani. Il personale è obbligato alla vaccinazione e viene comunque controllato attraverso i tamponi svolti dal personale infermieristico interno.
Un esempio attendibile della situazione, definita di sostanziale tranquillità come spiega la dottoressa Mariella Martini, presidente Asp Reggio Emilia arriva proprio dalle strutture cittadine. Nessun caso di positività negli ospiti per tutta l’estate e fino a metà novembre. Da metà novembre a oggi solo casi sporadici e asintomatici: due relativi a operatori in due strutture diverse e tre relativi a ospiti: due in una Cra e uno in un centro diurno.
Asp Reggio Emilia gestisce sette Cra, le Case di Residenza Anziani, una casa di riposo e cinque centri diurni. I decessi legati ad anziani che in questi giorni tornano a preoccupare non si legano dunque alle strutture diventate oggi al contrario avamposto di una convivenza col virus che non spaventa.
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