REGGIO EMILIA – Qualcuno ha portato un mazzo di fiori per Thabet, mentre le forze dell’ordine proseguono le indagini. Lì, in stazione, è morto un ragazzo che aveva appena compiuto 18 anni, che era arrivato in città ancora minorenne, da solo, dalla Tunisia, e che probabilmente stava pensando di rientrare in patria.
Thabet Mohamed Alì nel frattempo non aveva casa e dormiva dove capitava. Così anche per il suo assassino. Gli inquirenti lo hanno identificato, dopo un’attenta visione delle immagini delle telecamere di videosorveglianza: non ha ancora compiuto 23 anni, ha qualche precedente alle spalle, anche lui è di origine tunisina come la sua vittima. Lo stanno cercando.
Non sappiamo se i due fossero amici prima di quella notte, ma di sicuro si conoscevano e, anzi, dormivano uno accanto all’altro nelle ore immediatamente precedenti il delitto, nella parte esterna della stazione dove sostano per la notte persone senza fissa dimora. Le telecamere hanno ripreso lì l’inizio del battibecco. Una discussione poi diventata colluttazione poi diventata aggressione mortale.
Nulla fa pensare a un delitto premeditato, piuttosto si sarebbe trattato di un raptus al culmine della lite. Thabet è stato colpito con una coltellata al pettorale dal 22enne che poi è fuggito a piedi; la vittima si è trascinato per qualche metro lungo la banchina del binario 1 e si è poi accasciato.
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