REGGIO EMILIA – Comparirà davanti alla corte d’Assise il prossimo 5 luglio Hadi Trabelsi, il 23enne tunisino arrestato per l’omicidio di Mohamed Alì Thabet. Ora si trova nel carcere di Piacenza ed era in aula per l’udienza preliminare insieme al suo avvocato Mattia Fontanesi.
Thabet aveva 18 anni da poco e dormiva in stazione a Reggio dopo aver trascorso mesi in una comunità d’accoglienza per minori; è stato ucciso con una coltellata la notte tra il 30 e il 31 maggio dello scorso anno sul primo binario. Trabelsi ha ammesso di averlo colpito, dopo una lite per una bicicletta, affermando di essere stato in preda agli effetti di alcol e droga. Ma ha sempre sostenuto che non voleva ucciderlo. La procura, invece, pensa che si tratti di omicidio volontario aggravato dai futili motivi. L’avvocato Fontanesi ieri ha chiesto il rito abbreviato che però il giudice Andrea Rat non ha concesso. Hadi Trabelsi sarà infatti processato con rito ordinario, davanti alla Corte d’Assise.
“Chiederò comunque l’esclusione dell’aggravante dei futili motivi – spiega il legale – e la riformulazione in omicidio preterintenzionale”. Il pubblico ministero Giulia Galfano ha ritenuto corretta la qualificazione di omicidio volontario. Trabelsi era stato arrestato il 14 luglio 2023 dopo un mese e mezzo di latitanza. Rilasciando dichiarazioni spontanee, ha raccontato di essere fuggito in Francia perché non in regola col permesso di soggiorno. Il 23enne, di fatto domiciliato a Sassuolo, era poi tornato a Reggio e in stazione aveva trovato ad accoglierlo le forze dell’ordine. Secondo la sua versione, l’intenzione era quella di consegnarsi alla giustizia mentre secondo l’accusa sarebbe tornato perché braccato dalla polizia francese. Il 5 luglio inizierà dunque il processo.
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