BOLOGNA – Premeditazione e crudeltà. Restano scolpite nella roccia anche in Appello le due aggravanti contestate a Dante Sestito che il 23 ottobre 2021 a Cadelbosco Sopra, nella sua officina “Dante Gomme“, freddò facendolo prima inginocchiare l’ex dipendente 29enne Salvatore Silipo che in quel capannone aveva lavorato sino a un mese prima.
Quindi, rimane immutata a 26 anni di reclusione la condanna per il gommista che fece fuoco con un revolver Smith&Wesson. Così ha deciso la Corte d’Assise d’appello, presieduta da Domenico Pasquale Stigliano, dopo poco più di un’ora di camera di consiglio. Una sentenza che ha accolto la conferma di pena richiesta dal sostituto procuratore Antonietta Di Taranto. L’imputato 74enne ha disertato l’aula, è ristretto nel carcere di Reggio Emilia.
Dei familiari della vittima è presente, con il suo composto dolore, solo la giovane vedova Giuseppina Pia Cortese tutelata, come parte civile, dall’avvocato Roberto Chiossi. Invece, il legale Mattia Fontanesi ha rappresentato il fratello, la sorella e la madre di Silipo. Non hanno fatto breccia nel convincimento dei giudici le considerazioni, nell’arringa difensiva dell’avvocato Luigi Colacino, che ha parlato di omicidio d’impeto e di colpo partito accidentalmente, chiedendo l’esclusione delle due aggravanti, dato che la terza, cioè quella dei futili motivi, era già caduta in primo grado. Valutazioni difensive rimaste lettera morta.
I due avvocati di parte civile hanno invece puntato sulla conferma della condanna e in particolare l’avvocato Fontanesi ha rimarcato che si debba indagare ulteriormente su Antonio Sestito: “Il figlio del gommista – dice il legale di parte civile – ha organizzato ed era presente all’incontro, ma non ha fatto nulla per fermare il padre”. Un nodo di questa allucinante vicenda che rimane irrisolto, come del resto parte del movente del delitto, cioè il furto di pneumatici oggetto per mesi degli ossessivi sospetti del titolare dell’officina su Silipo, sfociati nell’omicidio. Erano semplici gomme o contenevano qualcosa di molto importante?
Confermate le provvisionali risarcitorie: mezzo milione di euro alla vedova e ai due figli, 175mila euro suddivisi in modo diverso fra gli altri tre familiari. Fra tre mesi le motivazioni della sentenza, che la difesa già annuncia di voler impugnare in Cassazione.
Bologna Dante Sestito omicidio Silipo Corte d'Assise d'Appello di Bologna