SAN MARTINO IN RIO (Reggio Emilia) – La scena del crimine al vaglio dei Ris. Per circa otto ore gli specialisti del reparto investigazioni scientifiche di Parma hanno passato al setaccio il civico 13 di via Magnanini.
A 19 giorni dal delitto, la porta dell’abitazione è tornata ad aprirsi per una serie di indagini mirate che hanno preso in esame gli ambienti dove erano stati rinvenuti Paolo Eletti e la moglie Sabrina Guidetti. Lui, ucciso con cinque colpi alla testa assestati con una mazzetta da muratore. Lei finita grave in ospedale, intossicata da narcotici e con una ferita su un braccio.
Assieme ai carabinieri del nucleo investigativo di Reggio Emilia, gli esperti di Parma, giunti in otto con due mezzi, hanno svolto il sopralluogo alla presenza degli avvocati di Marco Eletti, il figlio 33enne della coppia, accusato di avere ucciso il padre e di avere tentato di fare lo stesso con la madre, con le aggravanti dei futili motivi e della premeditazione.
Tra le ipotesi della procura c’è quella di una messinscena: il giovane potrebbe aver agito secondo un piano studiato con l’obiettivo di simulare un omicidio-suicidio. Una sorta di depistaggio che avrebbe dovuto indirizzare i sospetti degli inquirenti verso la madre. La 54enne è ancora in coma farmacologico nel reparto di Rianimazione del Santa Maria. Un lieve cenno di risveglio si è visto in queste ultime ore. Tra le circostanze da accertare, c’è la provenienza degli psicofarmaci da lei ingeriti in dosi massicce. Potrebbero essere stati disciolti in una bottiglia di liquore portata in tavola dal figlio assieme a un vassoio di paste, in occasione di quel pranzo poi trasformatosi in un efferato delitto.
Nella prima metà della prossima settimana si svolgeranno i funerali della vittima. Si tratterà di una tumulazione temporanea, nel locale cimitero, in uno dei loculi di proprietà del Comune, in attesa che i famigliari più stretti, moglie e figlio, non siano più impossibilitati a esprimersi in merito alla sepoltura.
La casa degli orrori tornerà sotto la lente d’ingrandimento anche la prossima settimana. In arrivo ci sono gli investigatori del Racis di Roma, reparto speciale di analisi criminologiche, per una ulteriore ricognizione mirata a dipanare le perplessità sulla dinamica. Oggetto di attenzione saranno ancora una volta tutti i dettagli confrontabili con quanto testimoniano in un primo momento dal giovane che dal carcere ora permane nel suo silenzio.
Guarda le immagini (Andrea Bassi per Reggionline)
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