SAN MARTINO IN RIO (Reggio Emilia) – Sono state, e saranno, ore importanti per gli sviluppi dell’indagine sul delitto di sabato scorso. Oggi all’istituto di Medicina legale di Modena è stata eseguita l’autopsia sul corpo della vittima, Paolo Eletti, 57 anni. I carabinieri hanno parlato di non meno di cinque martellate inferte all’uomo, colpito al cranio nella sua abitazione in via Magnanini. Non c’era più nulla da fare per lui quando il figlio Marco Eletti, alle 17, ha chiamato i soccorsi.
Per gli inquirenti, tuttavia, l’assassino è proprio Marco, 33 anni, impiegato in un’agenzia di comunicazioni di Rubiera e scrittore per passione. C’era invece possibilità per la madre, Sabrina Guidetti, 54 anni, portata via d’urgenza con tagli ai polsi: è ancora in coma farmacologico al Santa Maria Nuova. I risultati dell’autopsia confermeranno o meno alcuni dettagli delle modalità efferate dell’omicidio e poi diranno se Paolo Eletti sia stato narcotizzato prima di essere colpito, così come ritengono gli inquirenti, che pensano sia avvenuta la stessa cosa per Sabrina.
Domani mattina in tribunale ci sarà l’udienza di convalida del fermo di Marco Eletti: in carcere a Modena da domenica mattina, comparirà davanti al gip? E, soprattutto deciderà di parlare o di avvalersi della facoltà di non rispondere? Il presunto movente sono discussioni sull’utilizzo della casa lasciata in eredità dai nonni paterni. Questa mattina Eletti ha avuto un colloquio di oltre due ore con il nuovo legale cui si è affidato, il noto penalista Noris Bucchi, che è abbottonatissimo vista la delicatezza della situazione. Non è dato sapere al momento, ad esempio, se l’accusa a carico del 33enne sia stata appesantita da aggravanti come la premeditazione.
Secondo gli inquirenti, Marco avrebbe voluto far passare il fatto come un omicidio-suicidio dei genitori: la madre colpisce il padre e poi tenta di togliersi la vita. Ma si sarebbe contraddetto in più punti, sui contenuti e sui tempi del racconto. In garage è stato dato fuoco a un contenitore con dentro guanti in lattice e lacci: gli investigatori ritengono che a farlo sia stato sempre l’assassino.
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