SAN MARTINO IN RIO (Reggio Emilia) – A 10 giorni di distanza dall’uccisione del marito, Sabrina Guidetti resta in coma, in prognosi riservata, nella terapia intensiva del Santa Maria Nuova. Le condizioni sono stazionarie. Un suo miglioramento è considerato decisivo, dal punto di vista investigativo, anche se non è detto se e cosa la donna possa ricordare di quanto avvenuto nel pomeriggio del 24 aprile nella abitazione di via Magnanini.
Marco Eletti resta in carcere accusato dell’omicidio del padre, Paolo Eletti, e del tentato omicidio della madre: a suo carico gravi indizi di colpevolezza. Il 33enne, però, nega. Gli inquirenti sono al lavoro per cercare di ricostruire nei dettagli la dinamica di quanto accaduto e il movente. La prossima settimana giungeranno a Reggio Emilia, da Roma, gli uomini dei carabinieri del Racis, il raggruppamento specializzato in rilievi tecnico-scientifici. Non solo escluse in maniera aprioristica altre ipotesi, ma il tempo trascorso dal delitto è ritenuto dalla Procura ancora troppo breve per svolte investigative.
Su Marco Eletti, al momento, non sarebbero stati disposti specifici esami tossicologici. I test per verificare la possibile assunzione di sostanze stupefacenti non sono una prassi in questi casi, ma vengono disposti dalla procura se ci sono elementi tali da destare sospetti in tal senso, oppure possono essere richiesti dalla difesa. Anche se, va detto, che un prelievo del sangue di routine viene effettuato sul detenuto al momento del suo ingresso in carcere.
Ai carabinieri giunti nell’abitazione di San Martino, il ragazzo non sarebbe apparso in uno stato di alterazione dovuto all’assunzione di sostanze. Né ci sarebbero elementi secondo cui il 33enne autore di thriller sia un consumatore, anche solo occasionale, di stupefacenti.