NOVELLARA (Reggio Emilia) – La consegna di Shabbar Abbas all’Italia sembra vicinissima. Dopo il parere favorevole della Corte di Islamabad, che lo scorso 4 luglio, al termine di un iter estenuante di oltre venti udienze e tantissimi rinvii, aveva detto sì all’estradizione, si attendeva il pronunciamento del Governo, l’unico che conti davvero in assenza di accordi bilaterali tra i due Paesi. Un pronunciamento che è arrivato, che reca data 16 agosto e che dice di nuovo sì al trasferimento del padre di Saman Abbas. C’è ancora un ma, ed è la richiesta di sospensione di questa decisione avanzata dall’avvocato pakistano di Shabbar, una petizione presentata davanti all’Alta corte di Islamabad. C’è stata una prima udienza nelle ultime ore nella quale sarebbe stato deciso di rinviare il tutto alla prossima settimana.
In attesa c’è anche il legale italiano dell’uomo, Simone Servillo, che per ora, con molte difficoltà, ha comunicato con Shabbar solo attraverso uno scambio di messaggi durante i videocollegamenti allestiti nel corso del processo aperto a Reggio per la morte della 18enne di Novellara e che vede alla sbarra, oltre al 46enne, la madre della ragazza ancora latitante, lo zio e due cugini. “Dal punto di vista delle comunicazioni, il trasferimento del mio assistito sarebbe positivo – dice Servillo – ma io spero che non lo estradino perché qualsiasi avvocato non può sperare che il proprio cliente venga condotto in carcere in attesa di giudizio come succederebbe con Shabbar”.
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