REGGIO EMILIA – Il Falcon 900 dell’aeronautica militare è decollato dal Charles de Gaulle di Parigi attorno a mezzogiorno e alle 12.54 è atterrato al Marconi di Bologna. Poi il tempo delle procedure e delle verbalizzazioni e Danish Hasnain ha varcato il cancello, e quindi ufficialmente il confine italiano, alle 14.12.
E poi ancora subito di corsa, direzione via Settembrini a Reggio Emilia, direzione carcere. La consegna è avvenuta in pista: il 34enne zio di Saman Abbas è passato dalle mani del personale del Servizio per la cooperazione internazionale del ministero dell’Interno a quelle dei carabinieri del Nucleo investigativo di Reggio assieme ai colleghi di Guastalla, coloro che indagano da metà maggio sulla scomparsa della 18enne pakistana: prima per sequestro, poi per omicidio. Un omicidio materialmente commesso, secondo loro, da Danish Hasnain. Polizia di Stato, Guardia di finanza, carabinieri di Bologna a supporto.
Piumino grigio, jeans e un’apparente indifferenza. Il 34enne, sul sedile posteriore di una Fiat Bravo, non ha tentato di nascondersi alla nostra telecamera. Anche con i militari non ha proferito parola e si è mostrato del tutto calmo.
L’accusa per lui è di omicidio volontario, lesioni e occultamento di cadavere. Non avrebbe agito da solo: ci sono altri quattro famigliari indagati, tre dei quali, i genitori della ragazza e un cugino, ancora latitanti. Una famiglia contro un pezzo di quella stessa famiglia. Saman Abbas era insofferente ad un destino di vita scritto dagli altri: un movente più che valido per ucciderla, per l’accusa, e per nasconderne il corpo, forse dopo averlo smembrato, chissà dove.
I quattro mesi di latitanza e gli altrettanti trascorsi dall’arresto di Danish, avvenuto a Nord di Parigi il 22 settembre, al suo rientro in Italia, adesso sembrano durati un soffio: sono tutti in questo passaggio dei carabinieri reggiani, che coordinati dalla procura si sono spesi tantissimo e ugualmente continueranno a fare per trovare la verità attorno alla scomparsa di una giovane che voleva essere libera. Lunedì Danish comparirà davanti al gip Luca Ramponi e al sostituto procuratore Laura Galli per l’interrogatorio di garanzia: lo farà da remoto videocollegandosi dal carcere, con lui ci sarà un interprete e verrà assistito dall’avvocato Lalla Gherpelli che probabilmente già sabato lo incontrerà. Si chiude dietro di lui il cancello del carcere e si apre davanti a lui, e agli inquirenti, un nuovo capitolo.
L’omicidio di Saman Abbas: il video con le pale e il testimone chiave. VIDEO
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