REGGIO EMILIA – “La cosa fondamentale è che un dramma di questo genere, una violenza così terribile, possa finalmente incontrare un percorso di giustizia pieno: il fermo di tutte le persone coinvolte, un processo che ha individuato per il momento precise responsabilità e l’arresto di persone latitanti da alcuni anni”. Elena Carletti ha vissuto ogni passaggio della tragedia di Saman Abbass. Sindaca di Novellara fino allo scorso giugno, commenta così l’estradizione della mamma della 18enne, Nazia Shaheen, condannata in primo grado all’ergastolo per l’omicidio della figlia.
“La tragedia di Saman è una tragedia che ancora ci parla e ancora ci presenta elementi di novità: l’incessante lavoro delle Forze dell’Ordine e degli inquirenti ha portato a traguardi insperati all’inizio di questa vicenda, quando tutte le persone coinvolte erano improvvisamente scomparse. L’estradizione di Nazia Shaheen potrà essere un elemento importante nel momento in cui si aprirà il processo di appello”.
Nazia Shaheen, ora rinchiusa a Rebibbia in attesa di essere trasferita in un carcere emiliano, davanti ai giudici pakistani ha negato ogni responsabilità da parte sua e del marito Shabbar nella morte della ragazza, puntando il dito contro altri familiari. Parteciperà al processo d’appello e ha annunciato che rilascerà dichiarazioni. “Naturalmente la comunità di Novellara sarà attenta all’evoluzione della vicenda, sempre cercando di tutelare la memoria di questa ragazza strappata alla vita in modo tragico e davvero imperdonabile”.
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